Criticabili per la prolificità a senso unico e l’adesione acritica al canone prog storico, i musicisti svedesi del “giro” di Roine Stolt vanno apprezzati per una grande dote: la vivacità. Flower Kings, Agents Of Mercy, Karmakanik, Jonas Reingold e tanti altri denotano professionalità, vitalità e un circuito positivo di progetti.

All’interno di tale manipolo si fa notare Hasse Fröberg, longevo vocalist dei Flower Kings, attivo da solista con la Musical Companion da un paio d’anni. Nel 2010 ha debuttato con “Future Past” e ora bissa con il nuovo “Powerplay”, dichiaratamente ispirato a un progressive dinamico, vigoroso e melodico, che non dimentichi la forma-canzone. Premesse impeccabilmente rispettate, poichè “Powerplay” si candida subito a disco imperdibile per i seguaci di Flower Kings e Transatlantic.

Il prog-rock del quintetto – anche grazie al bel lavoro di Tomas Bodin al banco di regia – è tonico, svelto ma mai piatto, con un occhio di riguardo alle melodie stellari care a Yes, Spock’s Beard e Queen. “My river to cross”, “The final hour” e il pop-prog di “The chosen ones” sono gli highlights di un lavoro “conservatore” in tutto e per tutto ma realizzato con brio. Certo il manierismo fa da dominus assoluto nelle graziose pause acustiche, nei riffoni purpleniani e in episodi AOR di classe (ma fuori luogo) come “Venice CA”, in linea con il passato di Fröberg negli Spellbound.

Disco piacevole, organizzato bene e suonato con passione, “Powerplay” sconta un’inesorabile assenza di personalità. Ciononostante si lascia ascoltare, a patto che non ci siano grandi aspettative.

http://www.hassefroberg.com

D.Z.