Mi piace il progressive folleggiante. Mi piace quel piglio scanzonato, irriverente e goliardico dietro il quale si celano profonda competenza musicale, ineccepibile preparazione tecnica, travolgente fantasia compositiva. E’ il ritratto degli Humble Grumble, ensemble belga di spiccata – e per niente nascosta… – ispirazione zappiana che ruota intorno all’eccentrico Gabor Humble.

Oltre ad aver dato il nome alla band, Humble ne è anche il perno: chitarrista, autore e produttore, il biondo lungocrinito (di origine ungherese) è l’anima della formazione, il burattinaio che dirige gli spettacoli e le sedute in studio, due eventi che sembrano quasi assottigliarsi, come ribadisce “Grizzle It Up!”, quarto album del gruppo nato nel 1996. E’ il secondo del gruppo con la Altrock, ancora una volta etichetta ideale per ospitare un entourage del genere: il rock-jazz assemblato dagli Humble è scattante, ben articolato e, seguendo le orme delle creature zappiane, comunicativo senza perdere sviluppi e dinamiche imprevedibili. “Kurt’s Casino”, “Accidentally in San Sebastian” e “The dancing dinosaur” sono gli esempi migliori di una musicalità spumeggiante, che sfrutta a dovere le varie voci – la collocazione di sax, clarone e vibrafono è impeccabile, Gabor spesso si mette in evidenza anche come solista accattivante – e si apre al progressive grazie a lunghe durate e a cangianti sequenze tematiche.

Indubbiamente i riferimenti sono marcati e messi in evidenza (non solo Zappa ma anche i Gong di “Angel’s Egg”, certi Mr. Bungle), ma la sarabanda scatenata è senza sosta e non accusa momenti di stanchezza o di involuzione, come spesso accade in lavori simili. Eccellente.

www.humblegrumble.com

D.Z.