“Ha scherzato con la grande disgregazione, indicando che si può anche non prendere sul serio il mercato. Tuttavia Vasco non diventerà mai egemone culturalmente. Troppo marginale socialmente, troppo poco filosofico, completamente irriflesso”. Scriveva così nel suo Canzoni. Storie dell’Italia leggera (1999), il compianto Edmondo Berselli: se avesse visto il faccione di Vasco in tenuta garibaldina campeggiare sulla copertina di questo libro, il pensatore emiliano avrebbe probabilmente rivisto la sua affermazione. Eppure è così: volenti o nolenti dobbiamo accettare la figura del rocker di Zocca come ultimo – e definitivo? – riferimento nella storia della canzone italiana. Una storia che Maurizio Becker e il suo team hanno voluto raccontare individuando 150 pezzi forti, uno per ogni anno che ci separa dall’Unificazione del nostro paese.

Da Mameli a Vasco non è un serioso saggio analitico né una superficiale raccolta di pillole: è un’ipotetica “terza via” che aggrega interventi e contributi di firme autorevoli. Nomi come Giorgio Calabrese, Piergiuseppe Caporale, Michele Neri, Fausto Cigliano, Enrico De Angelis, Guido Michelone, Mimmo Liguoro, Franco Zanetti e lo stesso Becker non hanno certo bisogno di presentazioni e offrono un punto di vista prezioso su un secolo e mezzo di musica leggera italiana, senza essere forzatamente celebrativi e prendendo posizioni anche opinabili (ad es., perché manca Impressioni di settembre? Era davvero indispensabile infilarci la Pausini di Primavera in anticipo?). Da Funiculì funiculà a 4 marzo 1943, da La gatta a Chiamami ancora amore, da Grazie dei fiori a Con le mani, il gruppo passa in rassegna i momenti chiave della nostra storia, raccontata attraverso un osservatorio privilegiato e complesso, benché popular: quello della canzone.

http://www.coniglioeditore.it

D.z.