Negli ultimi anni, soprattutto grazie al lavoro con la Maschera di Cera, Matteo Nahum si è fatto stimare come chitarrista dotato di gusto, eleganza, incisività: qualità non sempre presenti nelle folte schiere dei guitar heroes, più attenti alla ginnastica e all’ego che alla qualità e al lavoro d’insieme. Proprio per questo ho accolto con grande curiosità il nuovo progetto del chitarrista genovese, che ha trovato come stimolante sparring partner un altro giovane talento: quell’Emiliano Deferrari già apprezzato da solista e in loop duo con Adriano Arena.

Nanaue si distacca dalle precedenti esperienze dei due dopo averne prelevato gli elementi migliori: il disco d’esordio è un riuscito esempio di fusione tra eredità progressive e sensazioni art-rock, canzone d’autore di respiro internazionale (e non solo per l’uso dell’inglese) e un bagaglio di sfumature che accarezzano fusion, funk, pop-rock. “Charming Gaze”, “Sleepy Drive” e “Eternal Lover” sono i manifesti dell’operazione, con Peter Gabriel, David Sylvian e Roger Waters eletti a principale simbolo. Il duo punta a una forma-canzone ibrida, articolata con lunghi testi ed elementi estranei alle dinamiche pop, come emerge dai sapori hammilliani di “Nanaue”, dalla meditazione elettroacustica di “Perspectives” o dallo sconfinamento bossa di “Meet the Aeolist”.

Un debutto molto interessante, che ha dalla sua freschezza ed elaborazione. Speriamo non resti un tentativo isolato.

www.nanaue.com

D.Z.