Proviamo a superare la tralatizia e bonaria distinzione tra buona e cattiva musica, soffermandoci su quella ben più solida tra musica scritta e registrata. Ecco che in questa direzione il supporto vinilico assume una sua funzione, una sua storia, un suo significato profondo, lontano dal feticcio che fa tanto “come eravamo ai tempi del classic rock”. Ne sa qualcosa Nicola Iuppariello, instancabile operatore musicale partenopeo, ben noto per l'ideazione e il coordinamento del Disco Days.

Dopo cinque edizioni della popolare rassegna divenuta in Campania un punto di riferimento non solo per i cultori del 33 giri ma più in generale per gli amanti della musica di qualità, Iuppariello fa un passo indietro per illustrare gioie, segreti e simboli del vinile. Aiutato dalla firma autorevole di Fernando Fratarcangeli e da figure di rilievo come Flavio Gioia e Pino Imparato, l'autore offre un'agile guida per capire il ruolo odierno del vinile, oggetto di culto e emblema di un modo “altro” di ascoltare la musica.

Il fascino della copertina, la ritualità di un ascolto che nel cambio della facciata offre la pausa per un respiro, la funzionalità del supporto alla grande rivoluzione concettuale di metà anni '60, il ruolo del collezionismo per le riscoperte degli anni '90 (pensiamo al fenomeno progressive), l'attualità del vinile in tempi di musica “liquida”: Iuppariello con un breve excursus presenta gli aspetti essenziali per la scoperta/riscoperta del “padellone”, in attesa che la nuova edizione del Disco Days riveli novità e rarità.

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D.Z.