Pop, funk, melodia, groove e immediatezza: tredici nuove canzoni nel sesto album del musicista campano, che pensa, scrive, suona, registra e produce in proprio, come sempre originale nel miscelare da solo basso, loop e cantabilità

SIMONE VIGNOLA
NAUFRAGO
(Black Cavia Records | CdBaby)
13 tracce | 51′.12”

«Nel mio precedente album Vivere e basta ho provato a miscelare il mio retaggio pop, i miei ascolti preferiti come Police, Sting, John Mayer e Lucio Dalla, il mio modo di scrivere alla mia passione per il funky, la musica ritmata dove il basso elettrico, mio strumento per eccellenza, la fa da padrone. Naufrago è la giusta evoluzione di tutto ciò. Le canzoni sono semplici ma più strutturate, c’è quasi sempre uno special ad esempio. Ho curato diversamente il mastering e ci sono differenze tecniche sulla fonìa, il sound è più raffinato. Il focus del missaggio è sulla canzone».
Avete mai sentito parlare di “bassautore”? Eccolo qui, si chiama Simone Vignola.
Nato ad Avellino, classe 1987, cinque album all’attivo e il sesto appena pubblicato da Black Cavia Records. E non è sua solo l’etichetta: sue sono la visione d’insieme, la produzione, la firma in calce alle nuove canzoni, la scrittura, gli arrangiamenti, la voce e gli strumenti, gli immancabili compagni di viaggio basso e loop. Tutto suonato da lui. Più che una one man band, in tutto e per tutto un “bassautore”. Il nuovo album Naufrago lo riconsegna al pubblico così, artefice di una “autarchia artistica” che non è un ripiegare in se stesso ma una vera e propria filosofia, un modus operandi nel quale l’artista è regista di ogni movimento, dalla composizione alla produzione.

Naufrago è il sesto album di Simone Vignola, che ancora una volta si immerge in una scrittura che coniuga facilità d’ascolto e cantabilità alla ricercatezza di suoni, sfumature, elementi tecnici da addetti ai lavori, groove e dinamismo. Con una peculiarità: se nel precedente album gli elementi funk, fusion, jazz e pop convivevano, in Naufrago l’accento è sulla canzone, come sempre pensata, suonata e realizzata in esplosiva solitudine con basso e loop. Sottolinea Vignola: «L’elemento primario è la voce, che pur non essendo il mio strumento principale cerca di mettere avanti il testo quindi la canzone nel suo complesso. Il messaggio, la possibilità di immedesimarsi in una determinata atmosfera o di riflettere su un argomento sempre accompagnato da un background musicale avvolgente. Ho voluto lavorare su questo disco non da performer e compositore ma da producer. L’identità del basso è sempre fondamentale ma più a servizio dell’arrangiamento che diventa funzionale e non più centrale. A tratti invado il synth-pop, da grande fan dei Planet Funk, i temi realizzati con tastiere digitali sono spesso in primo piano».

E’ una storia sorprendente, quella di Simone Vignola, che parte in proprio nel 2008, all’indomani di un’esperienza di band con gli Inseedia. Dalla vittoria del concorso internazionale “EuroBassContest 2008”, con la quale richiama l’attenzione del panorama bassistico europeo, Vignola ha esplorato sia in studio che dal vivo la formula “Bass & Live-Looping” che porta avanti ancora oggi, anche in Naufrago. Vignola scrive le sue canzoni, le produce e le realizza mettendo al centro il basso e una loop-station con cui esegue i suoi brani, creando curiosità per l’uso virtuoso del loop in funzione del basso elettrico, combinando tecnica e accessibilità. Dopo cinque album apprezzati in Italia ma anche all’estero – dove Simone è presente spesso sia in concerto che come autore di masterclass e workshop – Naufrago è un’esperienza in parte nuova, legata alla pop-song venata di funk e groove. Tredici brani di grande freschezza, brio e immediatezza, con i quali Simone ha portato ancora una volta in studio le logiche, l’energia e la versatilità del palco: «Quando registro un brano cerco di dare il massimo, di suonare in maniera naturale come se stessi realizzando loop dal vivo, prendo quasi sempre i primi take, è un modo di lavorare più da producer che da fonico e non sempre ci si trova con musicisti che approcciano una sessione studio in modo fugace».

Visto il seguito costruito da Vignola nel corso degli anni, una cordata di fans ha consentito a Naufrago di uscire tramite MusicRaiser: «Il fund-raising è senz’altro uno strumento utilizzato oltre la sua funzionalità, spesso quasi come fosse un canale promozionale, ma con una giusta causa è un valido mezzo. Così come l’ho inteso io, la possibilità di pre-ordinare un disco e allo stesso tempo finanziarlo è un’idea intelligente e che appunto rende futile l’intervento economico di un’etichetta vuoi per la stampa che per la distribuzione. Secondo me vale la pena farlo, ma diventa una grande idea solo se si ha un progetto avviato».

Info:

Sito – www.simonevignola.com

Facebook – www.facebook.com/simonevignola