La prima giornata trascorsa in compagnia di Massimo Zamboni è stata il 29 aprile scorso. Al centro della primavera, poco dopo l’ingresso del Sole nel Toro, poco dopo la Liberazione. Solidità e luce. Ieri abbiamo passato un altro denso tempo insieme: penna, fogli, libri, intuizioni, curiosità. Persino un passaggio a Fellegara, la Big Pink dei CCCP. A poche ore da San Giovanni, acqua solstiziale e fuochi nella notte.

Stavolta il filo rosso della conversazione rinfrescata dalla spergola estiva si è dipanato intorno alle parole: alle insidie che contengono, alle verità che svelano, alle possibilità che offrono. Gli accoppiamenti magici laici, come Breviario Partigiano. Il libriccino devozionale, dieci anni di liturgia civile, mi ha accompagnato al ritorno dalle terre matildiche, tra le ombre lunghe del tramonto. San Svan al fa veder l’ingan.