“Ragazzi, sono cazzi vostri!”. Se un manager dice una cosa del genere a dei musicisti dopo aver ascoltato il loro nuovo disco, questo è di per sé un bel motivo di approfondimento. Se poi i protagonisti sono Franco Mamone e gli Area, il disco in questione è Caution Radiation Area, in copertina Marilyn Monroe è in compagnia di un cartello di pericolo radiazioni, abbiamo materiale in abbondanza per una succulenta indagine. Se ne occupa Donato Zoppo, arrivato al suo decimo libro (il quarto per Aereostella), che dedica al controverso album degli Area del 1974 un suo approfondito studio, intitolato Caution Radiation Area: alle fonti della musica radioattiva.

Il secondo disco degli Area non fu affatto una fotocopia dell’eclatante debutto Arbeit Macht Frei, ma un pugno di pezzi instabili e respingenti: jazz-rock, world music, elettronica, surrealismo, citazioni situazioniste, poesia visiva e free jazz. Caution Radiation Area è ancora oggi una sequenza urticante, un crescendo che provoca l’ascoltatore e lo scuote dal torpore: musica problematica e destabilizzante tra repressione e lobotomie, dogma contro libertà, lavoro e schiavitù. Gli Area sono l’emblema di gruppo scomodo che rifiuta il consenso e provoca dubbi e riflessioni, l’autore ricostruisce il biennio 73-74 della formazione guidata da Demetrio Stratos, con interviste e testimonianze inedite ai protagonisti del periodo (Patrizio Fariselli, Paolo Tofani, Ares Tavolazzi, Daniela Ronconi Demetriou, Patrick Djivas, Sergio Albergoni, Gianni Ummarino, Piero Bravin etc.).

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