Donato Zoppo

Discipline: ‘To shatter All Accord’ (Strung Out Records)

Croce e delizia degli appassionati, il nuovo progressive sorto dalle ceneri di un’utopia e dalla seconda metà degli anni ’80, ha consegnato alla storia cumuli di derivazioni e prolissità ma anche tante ottime idee, molti dischi eccellenti, un pugno di band capaci di fare bella figura accanto ai giganti del

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The Hillmen: ‘The Whiskey Mountain Sessions’ (Firepool Records)

Ecco il disco che non ti aspetti. Conosciamo bene il mondo Djam Karet, l’arte dell’improvvisazione sviluppata dalla band californiana in un trentennio di attività, l’imprevedibile atteggiamento di Gayle Ellett e soci di fronte alle possibilità offerte dalla jam, però il progetto Hillmen ha qualcosa in più. Il fattore “stupore”. I

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Astralia: ‘Osmosis’ (Ma.Ra.Cash)

Una dozzina d’anni fa gli Astralia facevano la loro apparizione nel panorama progressive europeo con un album, pubblicato da Mellow Records, anomalo nel suo genere. La formazione padovana con il esordio “Connected” ipotizzava una fusione tra space rock e hard sound, senza sconfinare nel prog metal o nella psichedelia più

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Jacula: ‘Pre Viam’ (Black Widow Records)

Lontano dalle reunion e dal boom del revival, inarrestabile nella sua misteriosa nuova direzione – quella di un ambient esoterico a tinte dark e progressive, Antonio Bartoccetti è sempre presente. I suoi simboli, i veli con i quali ricopre la materia sapienziale che mette in musica, la progettualità arcana sono

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