FIM 2017: web e territorio in una riuscita Quinta Edizione

Si chiude con un bilancio positivo la Fiera Internazionale della Musica, che ha unito affluenza fisica e contatti web con la partecipazione di scolaresche e docenti, tra artisti incuriositi dall’originalità della rassegna

Bilancio positivo per la Quinta Edizione di FIM – Fiera Internazionale della Musica, terminata la sera di domenica 28 maggio con la riflessione sulle musiche nella contemporaneità da parte di Max Casacci e con gli showcase in memoria di Elvis Presley sul Main Stage, il palco che ha ospitato gruppi e artisti italiani e stranieri nel corso della tre giorni del LarioFiere di Erba.

FIM 2017 ha confermato l’originalità dell’iniziativa, sottolineando alcuni elementi di novità e distinguendosi per la peculiarità dei contenuti. I numeri dei visitatori confermano i risultati della precedente edizione, ma con un’idea nuova alla base, quella di rafforzare l’interazione tra territorio e rete, facendo di FIM una cittadella della musica che fonde globale e locale. Grazie alla partnership con Trenord i bus navetta hanno assicurato un trasporto costante a LarioFiere, grazie al significativo investimento sulla comunicazione web FIM ha realizzato una ininterrotta diretta streaming dal sito, dalla pagina Facebook e dalla App per smartphone, con migliaia di contatti quotidiani che hanno partecipato a distanza. E’ questo l’elemento di maggiore novità, la possibilità di aprire il mondo della Fiera anche al web, portando argomenti e riflessioni importanti direttamente agli schermi di visitatori lontani. Importantissimo in tal senso anche il contributo dato dai mediapartner: siti e webradio di notorietà nazionale che hanno assicurato, con dirette, interviste e servizi, un flusso di informazioni costante durante i tre giorni.

Il successo di contenuti è dovuto alla proposta che mette insieme nello stesso luogo espositori di strumenti, materiali e know how legati alla musica, interviste e showcase tematici con artisti italiani e stranieri, seminari sulla formazione musicale, merchandising di vario genere (dai vinili d’epoca ai tatuaggi). Non una semplice fiera ma un luogo di convivenza e dialogo tra i vari settori coinvolti nel mercato della musica, idea fortemente voluta da Verdiano Vera, che dichiara: “L’organizzazione è soddisfatta della riuscita della Quinta Edizione, abbiamo ottenuto pareri positivi sia dai visitatori che dagli addetti ai lavori, che ci fanno gioire visti gli sforzi organizzativi e artistici che ci sono alle spalle di una rassegna così grande. Abbiamo potenziato la parte web e non è un caso che ci sia stata un’affluenza da tutta Italia, segno che FIM è aperta a tutte le zone del nostro paese. Abbiamo lavorato affinchè FIM 2017 offrisse contenuti decisivi in materia di professionismo musicale e il pubblico lo ha apprezzato. La cosa che più mi soddisfa, da ideatore e direttore artistico, è il dialogo tra strumentisti, espositori, musicisti e pubblico. Un plauso particolare al mondo della scuola e al Conservatorio (Como e Milano sono stati partner preziosi): il nostro progetto FIM Educational cresce ed è fantastico vedere tante scolaresche coinvolte nella musica”.

Importantissimo è stato proprio il rapporto con la didattica, l’educazione e i Conservatori. FIM Educational ha riscosso un notevole riscontro, con circa 400 bambini provenienti da Marche e Liguria: il progetto ha offerto alle scuole una rilevante occasione di incontro con la musica dal vivo e agli allievi delle scuole ad indirizzo musicale un’opportunità di esibirsi davanti a un pubblico ampio e qualificato. Anche il Conservatorio di Milano e di Como, quest’anno partner di FIM, hanno trovato spazio per sottolineare il valore e la qualità della didattica, aperta anche ai linguaggi popular.

Il cuore della rassegna, Casa FIM, è divenuta un punto di incontro per conversazioni, confronti, dialoghi. Jocelyn, Giulia Iannello e Piero Chianura hanno accompagnato il pubblico nelle storie e nelle esperienze dei numerosi musicisti premiati con i FIM Awards, dal leggendario Arthur Brown – che non è venuto meno a un cambio d’abito per ritirare il premio ‘Legend of ‘Art’ Rock’ – a un generosissimo Omar Pedrini, disponibile con il pubblico e con gli espositori, dal gentiluomo rock David Knopfler che ha rivelato passato e speranze per il futuro, a Patrizio Fariselli e Tino Tracanna che hanno improvvisato un delizioso duetto sax e pianoforte passando per l’acclamato Davide Van De Sfroos, arrivato con la sua curiera e abbracciato da fan e giornalisti, fino a autorevoli rappresentanti dell’area modern-classical come Floraleda Sacchi e Marcello Bonanno. Lo stesso Brown non si è risparmiato nello showcase dei Main Stage, deputato alle performance, in particolare quelle progressive che hanno visto protagonisti tanti gruppi del genere come la David Cross Band con David Jackson, oppure pionieri del prog italiano come Delirium e Jumbo.