Arcana pubblica il terzo e ultimo volume della trilogia di Fabio Barbero dedicata alla straordinaria coppia artistica e alla lunga esperienza del Teatro Canzone. La fine del secondo millennio raccontata attraverso gli spettacoli dal 1991 al 2003 e canzoni storiche come ‘Destra-Sinistra’, ‘Qualcuno era comunista’ e ‘La mia generazione ha perso’, con materiale inedito
GIORGIO GABER,
SANDRO LUPORINI
E LA FINE DEL SECONDO MILLENNIO
Gli ultimi spettacoli (1991-2003)
di Fabio Barbero
Arcana Edizioni
Pagine 472, Euro 24,00
Qualcuno era comunista, Destra-Sinistra, La mia generazione ha perso. Sono i titoli di tre tra le più importanti, famose e apprezzate canzoni risalenti all’ultima fase artistica della storia di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, tre esperienze cruciali di un ultimo lungo percorso partito con la stagione 90-91 e terminato con l’album Io non mi sento italiano, pubblicato postumo, dopo la morte del grande artista il primo gennaio 2003. Questa ultima fase di una straordinaria vicenda per il Novecento italiano è al centro di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e la fine del secondo millennio. Gli ultimi spettacoli (1991-2003), il nuovo libro di Fabio Barbero pubblicato da Arcana Edizioni. Si tratta del volume finale di una trilogia avviata da Barbero nel 2022, con il primo testo Giorgio Gaber, Sandro Luporini e la generazione del 68, proseguita nel 2023 con Giorgio Gaber, Sandro Luporini e gli anni Ottanta, entrambi con Arcana.
Dall’estate 1991 all’aprile 2000 i due autori ritornano a proporre il loro Teatro Canzone, dopo essersi dedicati maggiormente a un teatro di prosa nel decennio che precede. Questo libro racconta gli ultimi spettacoli di Gaber e Luporini, dal 1991 fino alla morte di Gaber avvenuta nel gennaio 2003. Dal Teatro Canzone (1991-1994) a E pensare che c’era il pensiero (1994-1997) e a Un’idiozia conquistata a fatica (1997-2000) fino agli ultimi due dischi, La mia generazione ha perso (2001) e Io non mi sento italiano (2003). Malgrado restino ancora poco conosciuti dal grande pubblico, si tratta di spettacoli molto densi, marcati da tematiche ancora oggi di grande attualità. Come sottolinea Barbero, «Sono stati studiati poco e, sicuramente, sottovalutati. Tutto il resto è passato al dimenticatoio. Ed è un vero peccato perché il ritratto artistico di Gaber e Luporini resta necessariamente incompleto senza i loro ultimi spettacoli che si potrebbero chiamare, a giusto titolo, “gli spettacoli della maturità”».
Maturità durante la quale Giorgio Gaber si è ritrovato spesso al centro delle cronache per motivi familiari e politici, ricorda l’autore: «Negli anni Novanta scoppia un “caso Gaber”, alimentato dall’entrata in politica di sua moglie Ombretta Colli tra le fila del partito di Silvio Berlusconi. L’artista milanese era spesso sulle pagine dei giornali e, molto più che nei decenni precedenti, bersaglio di critiche a volte anche pesanti, soprattutto da parte della stampa dell’area progressista. Il fondo di queste accuse era sempre lo stesso: Gaber ha virato a destra, Gaber ha tradito la sinistra. All’artista anarchico e contestatario degli spettacoli degli anni Settanta veniva contrapposto un nuovo Gaber, imborghesito, attratto dalle sirene della destra».
Nel testo di Fabio Barbero, estremamente dettagliato e particolareggiato, compaiono anche alcuni inediti (fogli sparsi, quaderni, cartelline) provenienti dagli archivi di Sandro Luporini, ritrovati dal pittore viareggino durante un recente trasloco. Insieme a questa documentazione, Barbero si è ritrovato con «centinaia di canzoni e di testi in prosa da ascoltare e studiare. Diverse migliaia di file contenuti nella rassegna stampa della Fondazione Gaber da compulsare, catalogare e ricopiare. Gli ambiti più diversi della storia italiana recente su cui documentarci con attenzione: la politica, la società, la cultura, il teatro, la musica, la canzone, la poesia, la prosa e tanto altro». Il tutto in un libro denso, informato, appassionante.



