Rock internazionale

Camembert: ‘Schnörgl Attahk’ (Altrock)

Che simpatici i Camembert. E non solo per l’ironia, merce rara nel “multiverso” progressive, così attento a prendersi sul serio isolando il sano e sacro cazzeggio. Degni eredi di Gong e Frank Zappa per la capacità di essere folleggianti ma con una notevole abilità musicale, i Camembert tornano a due

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Machine Mass Trio: ‘As Real As Thinking’ (Moonjune)

Nel corso degli ultimi anni la Moonjune ha assunto un ruolo guida nel panorama internazionale, diventando l’etichetta leader nel campo del rock-jazz, sia quello più vicino all’esperienza di Canterbury e a certo progressive, sia all’avant-rock legato ad esperienze improvvisative. Merito indubbiamente della tenacia e della capacità del patron Leonardo Pavkovic,

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Discipline: ‘To shatter All Accord’ (Strung Out Records)

Croce e delizia degli appassionati, il nuovo progressive sorto dalle ceneri di un’utopia e dalla seconda metà degli anni ’80, ha consegnato alla storia cumuli di derivazioni e prolissità ma anche tante ottime idee, molti dischi eccellenti, un pugno di band capaci di fare bella figura accanto ai giganti del

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Adrian Weiss: ‘Big Time’ (Weiss Music)

Quando si è “più realisti del re” si rischia di suonare vecchi e nostalgici a prescindere dal genere. “Big Time” di Adrian Weiss è un buon esempio di un pezzo di anni ’80 – epoca d’oro dei guitar hero più intrepidi – trasportato nella contemporaneità. Ma per fortuna Weiss ha

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The Hillmen: ‘The Whiskey Mountain Sessions’ (Firepool Records)

Ecco il disco che non ti aspetti. Conosciamo bene il mondo Djam Karet, l’arte dell’improvvisazione sviluppata dalla band californiana in un trentennio di attività, l’imprevedibile atteggiamento di Gayle Ellett e soci di fronte alle possibilità offerte dalla jam, però il progetto Hillmen ha qualcosa in più. Il fattore “stupore”. I

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