Rock italiano

Unreal City: ‘La crudeltà di aprile’ (Mirror Records)

Beata gioventù, benedetto l’impeto giovanile, carburante senza esaurimento per la fresca band degli Unreal City. Ma si tratta di slancio puro e appassionato o di zelante “realismo più del re”? I ragazzi sono nel mezzo, tra una travolgente dichiarazione d’amore per il prog italiano degli anni d’oro e un’adesione calligrafica

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Finister: ‘Nothing Is Real’ (Finister)

Giovanissimi e promettenti questi Finister. Peccato che il nome rimandi – creando evidentemente confusione – alla band italiana più importante del nostro new progressive: l'impostazione stilistica invece è meno “conservatrice” e più in linea con l'età della band. Il giovane quartetto fiorentino si presenta bene, con un Ep il cui

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MOLECOLE n. 45: Venua, Rosa Brunello 5tet, Fabrizio Fedele

Chi se ne fotte del tempo, della contemporaneità così rapida e comoda, del digitale che se sbagli cancelli, copi e incolli. Ai Venua piace talmente tanto l'idea di un sound polveroso, demodè e desertico che Blah Blah Blah nasce in pieno regime analogico, bobine, valvole, sudore e sorrisi. Il secondo

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MOLECOLE n. 44: Piero Gallo, Alex Terlizzi, Sebastiano Cascone

Persona discreta e appassionata Piero Gallo. Ti basta rivolgergli uno sguardo durante la Mostra Rock! e fare una chiacchierata con lui in radio per capire quanto coinvolgimento, equilibrio, gioia e misura ci sia in un musicista della sua esperienza. E' con questo bagaglio umano, ancor prima che artistico e musicale,

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Lamanaif: ‘L’uomo infinito’ (Lizard Records)

Musica è teatro. Un motto importante, una chiave di lettura, un orizzonte culturale e artistico, umano ed esistenziale oserei dire, ancor prima che musicale. I Lamanaif si presentano con un disco d'esordio ambizioso, pregno di significati, nel quale la componente teatrale si esprime in una duplice direzione: da un lato

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SoulenginE: ‘Mind Colours’ (MaraCash)

Il primo nome che ti viene in mente sono i Brand X. Perchè i SoulenginE, nel muoversi – agilmente, con classe e senso della direzione – a cavallo tra jazz-rock e progressive, sembrano agganciarsi proprio al patrimonio di Jones e Goodsall. Ma ad ascoltare bene “Mind Colours” scopri che c’è

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