‘Heaven and Hell’ dei Black Sabbath: un mio ‘Replay’ su Jam
Replay, la rubrica di Jam che ogni mese ospita riflessioni su capolavori del passato, ha ospitato a settembre un mio pezzo su Heaven And Hell dei Black Sabbath.
Replay, la rubrica di Jam che ogni mese ospita riflessioni su capolavori del passato, ha ospitato a settembre un mio pezzo su Heaven And Hell dei Black Sabbath.
Un mio report sul concerto di B.B. King al Pistoia Blues 2012 è apparso sul mensile Jam, il numero di settembre 2012.
“Parlare di musica senza saper suonare è come parlare di sesso senza averlo mai provato”. Il punto di vista degli ZZ Top – semplice e lapidario – è l'assunto dal quale negli ultimi anni lo studioso Innocenzo Alfano sta conducendo la sua “battaglia”: nei pregevoli saggi del giovane scrittore, il
Dove eravamo? Dove eravamo quando Copernicus, nel buio della downtown newyorkese, affidava a latrati, grugniti e slanci lirici il suo onirico j'accuse? Dove eravamo quando il poeta di origine polacca pubblicava il suo secondo lp, dietro al quale c'era scritto “What kind of record is this”? Una domanda lancinante, alla
1972. Annus mirabilis per la storia del rock, specialmente in Italia. Anno di festival e debutti discografici, di classifiche rivoluzionate dall'avvento delle nuove rock band. Anno di grandi risultati: il boom della PFM di “Storia di un minuto”, l'exploit degli Osanna con “Milano Calibro 9”, la popolarità delle Orme di
Underground. Sottoterra. Sub Terra. Per affrontare questo suo nuovo appassionato e curioso studio, Eduardo Vitolo si è lanciato nell'Ade del sottobosco italiano: quello più estremo tra 1977 e 1998, che in ventuno gloriosi e sanguinosi anni ha raccolto apprezzamenti esteri, numeri lusinghieri, autorevolezza postuma. Esplorando varie “scene” (quando il termine
“Quando non ci sono tendenze, desideri, confronti con l'eternità, la produzione si abbassa, la qualità inferiore”. I confronti con l'eternità di cui parla Giorgio Gaber in una delle numerose interviste che compongono La lunga strada del rock sono un'ottima chiave di lettura dell'operazione condotta da Walter Gatti. Rispetto al coevo
A partire dagli anni '70 il Giappone è diventato terra di grandi trionfi: basta pensare a un “Live in Japan” dei Deep Purple, ai fasti degli Scorpions e della nostra PFM. Persino un jazzista come Joe Henderson, protagonista di uno splendido live giapponese all'alba dei Seventies, ne sapeva qualcosa. Negli
L'osservazione costante mossa al progressive ha riguardato la sua storica disponibilità ad aree musicali extra rock ed extra popular: chiave di volta del fenomeno è stata infatti l'apertura alla classica, al jazz, al recupero acustico, all'elaborazione contemporanea. Minor attenzione purtroppo è stata posta sui temi e sugli argomenti, anche questi
Qual è il disco più interessante dei Metallica? Qual è stata la fase più importante della lunga storia della celebre band losangelena? Stando a Mick Wall non c'è dubbio che ruoti tutto intorno a Kill' Em All: 165 pagine su 452 ne sono la prova lampante. Non è tanto il