Era il 2009: l'allora ventitreenne Marco Chiappini pubblicava il primo demo-cd della sua creatura Gandalf's Project. A tre anni di distanza, con il supporto di Mellow Records, il progetto di Gandalf vede la sua prima uscita “ufficiale” con “Insights”. Il titolo indica chiaramente la direzione e l'approccio, quasi inesorabili per una one man band: la solitudine affina l'intuito, lo sguardo interiore, certe illuminazioni che possono diventare musica se affidate ad un lavoro certosino sul suono, sulle sfumature, sulle evanescenze.

Se dovessimo separare dall'elemento strettamente compositivo il dato timbrico, la “pasta” del suono, “Insights” sarebbe un valido lavoro a cavallo tra prog-rock, new age e psichedelia contemporanea, una sorta di grande arco che copre Camel, Pink Floyd e Mike Oldfield, come dimostrano “Imaginary landscapes” e “Sintesi”. Tuttavia la dimensione “casalinga” dell'opera, l'assenza di un gruppo che funga da “sparring partner” (per quanto le chitarre siano curate da Emiliano Pedruzzi), le sonorità che rimandano al new prog scarno e pallido dei vari Boffo e Ceccotti rendono il disco poco incisivo.

Tra world fusion memore di Hassell/Eno (“India's secret”) e new age un po' attempata (“Stolen innocence”), il disco scorre senza colpo ferire, talvolta con eccessi di staticità; il finale con la magica ciclicità di “Infinite lactean seashore” (con Samuele Santanna dei Raven Sad) prova che una dimensione dialettica potrebbe offrire maggiori stimoli.

http://www.myspace.com/gandalfsproject

D.Z.