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Che simpatici i Camembert. E non solo per l’ironia, merce rara nel “multiverso” progressive, così attento a prendersi sul serio isolando il sano e sacro cazzeggio. Degni eredi di Gong e Frank Zappa per la capacità di essere folleggianti ma con una notevole abilità musicale, i Camembert tornano a due anni di distanza dall’EP d’esordio “Clacosmique” e si presentano nel modo migliore. Ovvero con un’opera rock che rifugge completamente dagli stereotipi del “teatro musicale elettrico” per raccontare l’avventura di una bizzarra astronave di formaggio…

Gli Schnörgl sono esseri gelatinosi capeggiati dal malvagio Prof. Frankenschnörgl, che a bordo di un Camembert che attraversa lo spazio li guida all’invasione della Terra. Per un concept così strambo, i Camembert recuperano alcuni tasselli del primo EP e si lasciano andare ad un sound in perfetto equilibrio tra l’esigenza narrativa anticonformista e strampalata e l’idea di composizione rigorosa e strutturata, benchè aperta al contributo più libero del miglior jazz-rock.

La formazione guidata dal vibrafonista Fabrice Toussaint mette in piedi un’operetta cosmica a dir poco travolgente, che sfrutta l’organico da orchestra rock dirigendo il plot su binari zappiani (l’arrangiamento spumeggiante di “Untung Untungan 2.0” la dice lunga nella festa di percussioni melodiche, campanelli e guidelines pungenti), giocando senza esagerare anche con le dissonanze (“El ruotav ed sram”). Spiccano le variazioni tematiche e ritmiche, nonchè una capacità di tenere desto l’ascoltatore tuffandosi in atmosfere sorprendentemente varie per il catalogo Altrock, come emerge da “Le meurtrier volant” e “Batifolade”.

Band francese tra le più esaltanti del nostro continente, i Camembert convincono per la fantasia e la godibilità della proposta.

http://www.myspace.com/camembert67

D.Z.