Alla fine del 1992 Adrian Belew sognò Frank Zappa: dopo avergli mandato un fax per raccontargli di questo singolare sogno, il maestro gli telefonò per ringraziarlo, dicendogli che era stato molto “dolce”. Ancora oggi Belew racconta dello stupore per aver sentito quella parola da un personaggio difficile e complesso, un satiro provocatore, un decano dello sberleffo e un simbolo di integrità artistica.

Dolcezza è la parola chiave di Frank e il resto del mondo, il nuovo libro di Alessandra Izzo. Giornalista, press agent e poliedrica autrice, la Izzo realizza un dolcissimo un atto d’amore dedicando alla figura di Zappa – esattamente a vent’anni dalla sua scomparsa, 4 dicembre 1993 – un florilegio di interviste. Frank e il resto del mondo è un titolo emblematico: da una parte l’artista, unico, inimitato e ricco di contraddizioni, dall’altra parte il mondo di collaboratori, estimatori e amici interpellati per ottenere aneddoti, ricordi, riflessioni.

Musicisti di prim’ordine come Ed Mann, Bunk Gardner e Ike Willis, illustri testimoni nostrani come Claudio Trotta, Fabio Treves e Massimo Bassoli, figure borderline come il medusologo Ferdinando Boero e l’attore Rutger Hauer: tutti accomunati dall’aver percorso insieme a Frank un segmento della sua vita. Inevitabile l’effetto agiografico ma l’obiettivo dell’autrice, ovvero focalizzare la personalità zappiana attraverso il ricordo di chi lo conosceva bene, è raggiunto: emerge così un compositore ironico ma sulla difensiva con chiunque, generoso fino all’eccesso eppure oculato nella gestione economica, profondamente devoto alla musica ma anche al suo ego.

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D.Z.