Rock internazionale

Moraine: ‘Groundswell’ (Moonjune)

La storia del rock è costellata di “beautiful losers”. Da Syd Barrett a Jim Croce, da Roky Erickson a Nick Drake, all’ombra delle grandi e longeve band c’è stata una moltitudine di splendidi perdenti, personalità eccezionali andate via troppo perso oppure nascoste agli occhi del grande pubblico. Possiamo assegnare lo

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Hedersleben: ‘Die Neuen Welten’ (Hedersleben)

Forever lost in space and time. Un motto azzeccato ed efficacissimo per gli Hedersleben, alfieri californiani dello space-rock che attaccano il jack, si scaldano le dita, si guardano negli occhi, si sintonizzano e saltano, smarriti nel tempo e nello spazio in un incessante flusso sonoro. E’ questa la condizione tipica

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Poil: ‘Brossaklitt’ (AltrOck)

Sprofondiamo nell’artwork. Questa sorta di grande tela che compone il libretto del cd, un paesaggio mutante tra Grosz, Guarnaccia e Cal Schenkel con donne lascive, peni dappertutto, accoppiamenti bastardi, uomini lupo e Tanit dalle cento mammelle, la dice lunga sul magma sonoro che i Poil scaraventano sull’ascoltatore. Si tratta di

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Spoke Of Shadows: ‘Spoke Of Shadows’ (Firepool Records)

Negli ultimi anni, parallelamente a un’attività dei Djam Karet più rarefatta (e ahimè, priva del fascino dei vecchi tempi), l’etichetta Firepool Records si sta candidando a ‘working label’ dedicata a proposte più sperimentali, legate in qualche modo all’estetica e al modus operandi Karet. L’ultimo titolo pubblicato è a cura del

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