The Rhythm Method

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The Rhythm Method (diary): 13 agosto

Dico spesso che la musica mi ha salvato la vita. Fuori dalle banalità di discorsi del genere, la musica mi ha consentito di affinare una dote speciale: l’ascolto. Il progetto che più mi ha colpito alla Biennale di Venezia è stato – insieme a Materiae Palimpseste dell’amato Marocco – Assembly

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The Rhythm Method (diary): 11 agosto

Serve sempre un po’ di tempo per metabolizzare il dopo Covergreen. Tre serate sembrano poca cosa, ma in realtà quello che ogni anno si vede ai giardini della Torre di San Vincenzo è il frutto di un notevole impegno da parte dell’associazione. E riempie di orgoglio e gioia sapere che

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The Rhythm Method (diary): 23 luglio

Comincio ad avere in odio i necrologi con ricordi inutili e condoglianze pelose. Eppure deve esserci qualcosa che smuove la collettività quando scompare un artista tanto amato: accadde con David Bowie, con Franco Battiato, e in modi diversi possiamo andare indietro fino alla tragedia di John Lennon. Sono perdite di

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The Rhythm Method (diary): 22 luglio

C’è un grande scrivere sullo scrivere, un oceano di parole sulla scrittura – al quale, evidentemente, sto contribuendo anche io ora. Una metaletteratura che a volte perde di vista, per citare Aldo Nove a proposito della poesia, il “confronto radicale con il proprio inconscio attraverso la parola”. Per certi motivi

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The Rhythm Method (diary): 17 luglio

Ho trovato un vecchio cd risalente a un’epoca in cui leggevo tante, forse troppe, riviste new age – mea maxima culpa. Era allegato al mensile Olis – Idee per la nuova era. In mezzo ai dischi-gadget col canto dei delfini, le campane tibetane e l’alito della foresta, quel cd si

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The Rhythm Method (diary): 11 luglio

A ciascuno il suo, dice il saggio. Un monito prezioso in tempi in cui tutti dicono tutto e soprattutto scrivono di tutto, spesso e volentieri senza il lungo preliminare dello studio. L’immersione nel sapere che diventa essere, non il sentito dire orecchiato tra i venticelli social nè la spulciata su

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The Rhythm Method (diary): 24 giugno

La prima giornata trascorsa in compagnia di Massimo Zamboni è stata il 29 aprile scorso. Al centro della primavera, poco dopo l’ingresso del Sole nel Toro, poco dopo la Liberazione. Solidità e luce. Ieri abbiamo passato un altro denso tempo insieme: penna, fogli, libri, intuizioni, curiosità. Persino un passaggio a

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The Rhythm Method (diary): 6 giugno

Paul Bowles osservava il mondo al Grand Café Central. Tennessee Williams beveva il tè alla menta al Grand Café de Paris. Piaceva molto anche a Ian Fleming. Jack Kerouac alloggiava all’Hotel Continental quando gli andava bene, altrimenti aveva la camera n. 5 a El-Muniria. Lì la 4 era di Allen

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The Rhythm Method (diary): 26 maggio

Non ho ancora testato seriamente queste Mizuno, comprate cinque anni fa in vista della prima liberazione post Covid. Avrebbero dovuto sostituire in maniera immediata e vigorosa le gloriose Nike con le quali inaugurai, a fine maggio 1995, la mia piccola storia di podista. Nike slacciate spellate scuoiate sventrate in trent’anni

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The Rhythm Method (diary): 29 aprile

Siamo ciò di cui ci nutriamo. Siamo la musica che ascoltiamo, i libri che leggiamo, i vestiti che indossiamo. Le parole che meditiamo, le vie che le incarnano in azioni. Siamo anche i luoghi che abitiamo. Con quale cura seminiamo, con quanta quiete raccogliamo. Oggi ho trascorso una giornata magica

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