Ieri sera ho ricominciato a correre.
È una delle mie più antiche abitudini, che solitamente riattivo in primavera, dopo il letargo sonnacchioso dell’inverno. Nei giorni scorsi però ho captato alcuni segnali, dai fiori rosa fiori di pesco appena spuntati al chiacchiericcio degli uccelli, così mi sono lanciato in strada.
La carcassa ha retto bene, le giunture per niente arrugginite, al massimo si sono smossi antichi catarri sabaudi, appena sfiorati dal deposito di sigarettelle godute di tanto in tanto, dopo i cimenti della vita.
Da anni non corro più accompagnato dalla musica, questione di concordia tra note e andatura. Ieri però la sgambata è partita con un sottofondo mentale che non andava proprio via: il serpente sotterraneo di Firepower, Trey Gunn armato fino ai denti di Stick. Groove incessante utilissimo per rallentare il galoppo da trampoliere.
Speravo di vedere la solita volpe, mi sa che Sylvian/Fripp non le garba.