Le connessioni sono sempre la cosa più divertente.

Conosco Alessandro Monti da un ventennio ma ci siamo incontrati solo domenica pomeriggio. Non ricordavo che il nostro primo contatto fosse legato a illeciti scambi di bootleg dei Van der Graaf. Lo ha rivelato pubblicamente, mentre in privato mi ha aggiornato sulle misteriose vie che legano Gigi Masin, i To Rococo Rot e Bjork. Balearic lagunare cosmico.

Ottimo incontro a Sacile con la regia visionaria di Renato Portolan, che ha attinto alla sua ricca collezione di album per la costruzione di un viaggio tra colori e suggestioni psichedeliche. Ancora una volta dietro una copertina si celano storie, studi artistici, rivelazioni: dal controverso Self Portrait di Bob Dylan ai volti enigmatici dei Greenslade ispirati all’immaginario di Bosch, passando tra i vinili a forma di zucca di Vince Guaraldi.

È stata anche l’occasione per raccontare Riproduzione Casuale, l’ultimo libro del Monti, incrociato al mio vecchio Prog, di cui presto arriverà una nuovissima versione. Talmente nuova da essere irriconoscibile. Elogio della mutazione.