Ieri ho fatto 50.
Non fa molta differenza rispetto al 49, non cambierà l’anno prossimo col 51, ma che la cifra sia tonda – come un cerchio, in cui partenza e arrivo si confondono – significa qualcosa.
Parafrasando la canzone che John scrisse per Ringo, Life begins at 50. Sono arrivato al mezzo secolo con entusiasmo, regalandomi anche un malloppo di libri in lavorazione da pubblicare l’anno venturo, persino una seconda laurea all’orizzonte.
Ho ricevuto un’onda lunghissima di auguri: grazie di vero cuore a chi mi ha pensato, scritto e telefonato, un numero enorme che mi lascia spiazzato, se non stranito. Grazie alle mie – in ordine di apparizione sul pianeta – Rosaria, Federica e Eleonora, che mi hanno ritratto con amore nel pub di Harry Potter insieme a una torta piuttosto impegnativa.