Quando i cromosomi ti plasmano sradicato, quando l’indole spinge al nomadismo, non esiste un territorio-casa. Ogni luogo d’elezione – anche temporaneo, occasionale – diventa tana calda. Quando studiavo diritto mi colpì un concetto, all’epoca visionario, di Stefano Rodotà: cittadinanza a geometria variabile. Siamo cittadini, elastici e mobili, dei luoghi in cui prendiamo pezzi di esperienze e lasciamo pezzi di cuore.

Ieri al Morgana sono accadute cose belle. Due sono connesse perché legate al passato e funzionali a riflessioni future. Nicola Vitale mi ha ricordato che una dozzina d’anni fa si avvicinò al prog-rock grazie a un mio libro. Poco dopo Ernesto Razzano ha sottolineato che ci sono generazioni formatesi con i miei testi. La saggistica musicale è abitata da lettori che sono anche ascoltatori e musicisti; vista, udito, pratica e studio, sensi sviluppati e approcci trasversali. Il confronto con loro è sempre formativo.

Grazie a tutte e tutti per ieri sera. Questi abbracci calorosi tra racconti e musica fanno tanto bene.

Domani pomeriggio, in un altro nido di musica e vita, affronteremo la storia del metal nella masterclass The Number Of The Beast. Giovanni Nazzaro ed io vi aspettiamo alle 16.00 in Accademia Lizard a Benevento.

[Grazie a Raffaele Calvanese e alla sua maglia dei Ramones per la foto]