Si dice che non bisogna mai chiedere due volte lo stesso quesito all’oracolo, che astuto e malizioso mentirà. Ma non si è mai la medesima persona, e anche l’oracolo muta a ogni domanda. Il confronto è fugacemente speculare. Così torno per l’eterna prima volta a una remota e presente lettura, miniata come un codice antico, intagliata nel cuore. Responso poroso.