Populonia.
Terre etrusche, cipressi gonfi e puntuti con le spalle a un arco di mare che riecheggia le gesta di Fufluns.
Si sale si curva e si risale. Qualcuno taglia nella romanella.

Una locanda di sapori ospita suoni e visioni. Sinestesie.
Più che quadri, varchi sullo spazio-tempo, soglie d’accesso verso il non ritorno.
Genesis, Guccini, De Andrè, Pink Floyd, l’adorato Tale Spinnin’ dove meno te l’aspetti.