It’s not my cup of tea.

E’ la prima cosa che mi è venuta in mente quando Stefano Orlando Puracchio mi ha chiesto un contributo per il suo nuovo libro su Franco Califano. Quello del Califfo è un mondo musicale, poetico, estetico e ambientale distante anni luce dal mio. Però ho accettato, allettato dal brivido di una postfazione responsabilmente irresponsabile, ma anche dalla qualità del testo, che passo dopo passo spiega vita e soprattutto opera di Califano.

Stefano ha una bella dote: accompagna il lettore.
Lo fa mostrandogli tutti i passaggi, anche le pieghe e le ombre; a volte lo fa con una premura ai confini dello zelo, ma è pur sempre una forma di rispettosa dedizione, ed è meglio un libro puntiglioso piuttosto che uno scialbo e superficiale. Oltre la maschera uscirà giovedì 30 marzo, in occasione del decennale della scomparsa dell’artista.

Mi tornano in mente le parole di Omraam Mikhaël Aïvanhov:
Quando vogliono costruire qualcosa, le persone non pensano che l’amore sia necessario, contano solo sull’organizzazione. Ma tutto funziona attraverso l’amore, che è il vero motore delle cose.
E’ così anche per questo piccolo labour of love del Puracchio.