Credevo che il vento portasse con sè il respiro degli dèi. Poi ho scoperto che secondo Julian Jaynes, nel Crollo della mente bicamerale, gli dèi non sono che allucinazioni acustiche, voci che parlano nella mente.

Ascoltavamo Song Of The Wind in una Lecce piacevolmente ventosa. Ne sentivamo tante di voci. O era un sussurro immaginario?

Tutto funzionava nella gloria celeste di Carlos & Frisco Cosmic Gang. Heavenly machinery, avrebbe detto il Poeta; fluidità seriche, timing, connessioni. Il tema di chitarra – un Coltrane in miniatura ma con il polmone dei titani – andava e veniva su folate di Hammond. Un tappeto volante.