Alessandro di Cozieo.
Dovrebbe essere questo il precettore menzionato ma non nominato da Marco Aurelio nelle prime mirabili battute dell’A Se Stesso.
Assiologica discendenza, eredità di struttura e radici e prospettive, così si apre il primo dei dodici libri. Dal suo maestro l’imperatore apprese una straordinaria virtù: “non esser stato sostenitore dei Verdi né degli Azzurri” nonché il saper “contare sulle proprie forze e non immischiarsi”.
Un cittadino del cosmo, consapevole del corpo, del soffio vitale e del principio dirigente, poco interesse se non punto concede alle partigianerie dei fieri gladiatori a colori ieri, dei buzzurri pallonari tatuati oggi, e dei loro assembrati sostenitori.
Nella prima domenica di maggio apro un biscottino fortunato e trovo la striscetta che a lui conduce.