C’è un passaggio a me caro del De Tranquillitate Animi che da Seneca passa, inevitabilmente, agli amati Epitteto e Marco Aurelio.
L’utilità del ritiro, la pulizia.
Accostarsi al proprio sentire e discendere in sé onde evitare il disturbo dell’ordine interiore.
Ma ritiro non è isolamento: la solitudine farà provare nostalgia del simile, la socialità richiamerà a noi stessi. Un ciclo.

Nello spazio tra la pienezza della contemplazione e il desiderio di relazionalità, come uno zero che assorbe tutto, possono accadere cose impreviste. Talvolta sono faccende professionali che si incrociano ad ascolti antichi e formativi, scoperte di gioventù tra musica e arte.
Oggi AMS Records, per la quale curo la comunicazione, pubblica una ristampa preziosa: Le Stelle di Mario Schifano. Autunno 1967, a San Francisco e Londra si era consumata l’Estate dell’Amore, qui da noi un grande artista apriva la sua sperimentazione tra linguaggi a quattro musicisti, partorendo il manifesto della psichedelia italiana.

Vinile porpora in album gatefold: copertina apribile con fondo argentato e libretto interno di 8 pagine. Mai così ghiotto fu il ritiro nelle segrete stanze d’ascolto.