Mercoledì 28 e giovedì 29 dicembre al Mulino Pacifico due attese serate con la presentazione ufficiale del nuovo album pubblicato dalla bolognese Zoopalco. Spoken word, world music, rock ed elettronica con tanti ospiti

 

Mercoledì 28 dicembre 2022
Giovedì 29 dicembre 2022

Nuovo Teatro Mulino Pacifico
Via Appio Claudio 17
Benevento

Eskimo Bar
Zoopalco – ZPL
Solot
Osso Sacro

sono lieti di presentare:

URLA DAL CONFINE
Osso Sacro in concerto

Apertura porte ore 20:00 – Live ore 20:30

Ticket 12 €
Prevendite disponibili presso Eskimo Bar

Mercoledì 28 e giovedì 29 dicembre, al Mulino Pacifico di Benevento, si terranno i due attesi concerti del trio Osso Sacro. Finalmente dal vivo dopo l’uscita del disco Urla dal confine, Vittorio Zollo, Corrado e Carlo Ciervo daranno vita alla loro performance tra parola e musica. Insieme ai tre artisti sanniti ci saranno ospiti speciali in entrambe le serate: Vittorio Coviello (Flauto Traverso dell’Orchestra Filarmonica di Benevento), Emilio Fallarino (Attore e Regista), Eugenia Galli (Poetessa del Collettivo Zoopalco e voce della “Monosportiva”), Toi Giordani (Poeta del Collettivo Zoopalco e voce dei “Mezzopalco”).

Urla Dal Confine, pubblicato dalla bolognese Zoopalco Poetry Label, è il disco di debutto di Osso Sacro. Un disco particolarmente atteso vista l’attenzione della stampa durante l’esperienza immersiva di registrazione estiva in campagna, ma soprattutto dopo la vittoria del Premio Dubito, il più importante riconoscimento italiano nel campo della poesia ad alta voce (spoken word, poetry slam) e della poesia con musica (spoken music, rap). È proprio dal rapporto tra poesia e musica, tra parola e suono, che nasce il progetto Osso Sacro. Il poeta e performer Vittorio Zollo, il polistrumentista Corrado Ciervo, il musicista e producer Carlo Ciervo arrivano al debutto forti di un percorso originale sia nella ricerca che nella restituzione dal vivo. Le vicende parlate, suonate, cantate e performate si basano su fatti realmente accaduti, ricollocati da Zollo; Corrado Ciervo, artefice di ogni produzione musicale e microsfumatura sonora, recupera e riposiziona le sonorità del territorio sannita.

Urla Dal Confine parte dalla tradizione e dalla memoria di un territorio marginale e esplora le possibilità offerte dalla musica contemporanea: «Il nostro è un tentativo di alimentare la fiamma delle tradizioni, contestualizzandole e posizionandole nel tempo materico in cui siamo, e non semplicemente custodirle per renderle immobili. Da qui l’idea di rendere contemporanei i suoni e le voci di una terra, che essendo millenaria appare immobile (ma che in realtà non lo è), attraverso la mitopoiesi. Siamo partiti da voci sconnesse tra loro, canti a distesa e tradizionali tramandati esclusivamente oralmente, linee melodiche che avevano perso la parola, e da lì abbiamo costruito la nostra opera, sia orale che musicale. Abbiamo processato suoni e contenuti. È ciò che facciamo, lavoriamo molto sul processo, il prodotto poi viene da sé».

Urla dal Confine è ricco di riferimenti alla mitologia, alla religione, alle tradizioni che da secoli danzano sul margine tra il sacro e il profano; attinge sia dal mondo popolare (Roberto De Simone, iMusicalia, Nuova Compagnia di Canto Popolare) sia dall’universo elettronico e rock, tra indie, folktronica e world music trasfigurata. Il trio per l’occasione ha accolto l’esperienza di vari ospiti, da Dennj De Nisi, “voce inconsapevole” di San Leucio del Sannio a Alfredo D’Ecclesiis, voce de La terza classe; dal flauto traverso dell’Orchestra Filarmonica di Benevento Vittorio Coviello al poeta bolognese Toi Giordani. Quest’ultimo è artefice anche della copertina, con un’anziana signora e una processione sannita che evocano riti e memoria.

Questo album metastorico, nato dai margini e dalle periferie, disco rituale, arcaico e contemporaneo, ha visto la luce dopo quasi due anni di gestazione ed è stato inciso in un luogo magico: «Abbiamo registrato in dieci giorni, con un’esperienza immersiva e totalizzante, all’interno di un vecchio essiccatoio per tabacco immerso nella natura tra le campagne di San Leucio del Sannio (BN), in quello che un tempo era il “locale a fuoco” del nonno di Vittorio, in una zona chiamata Ripa Lupina o anche Ripa delle Janare. All’interno dello studio che abbiamo allestito per l’occasione l’ambiente non era asettico, anzi c’erano vecchi libri e porte di legno, un quadro di Diego Armando Maradona (nostro protettore) e l’organetto del nonno di Vittorio. Elementi questi, con cui abbiamo voluto dialogare anche da un punto di vista sonoro».

Osso Sacro:
https://www.facebook.com/lossosacro