Tanto mitizzato quanto sfruttato in lungo e in largo, “YS” è uno dei punti di riferimento indiscussi del progressive mondiale. Probabilmente è stato l’album con il maggior contributo di rivalutazione postuma ma anche uno dei lavori sui quali autore e discografia hanno campato più di rendita. Che Gianni Leone sia una personalità sempre stimolante, eclettica e creativa è fuori discussione da tempo: che però sia ancora necessario insistere sul capolavoro del 1972, in perenne attesa di qualcosa di nuovo da parte del suo artefice, è a dir poco deludente.

Uscito originariamente su vinile e poi ristampato su cd, “On the road to YS… and beyond” è un pezzo importante per ricostruire la storia del Balletto. Nel 1971 la rinnovata formazione napoletana, uscita da un paio d’anni dal limbo hard/psichedelico e concentrata su nuove e ardite composizioni, arrivava a Milano per registrare dei provini negli studi Phonogram. Nei primi due giorni di ottobre 1971, quando il nostro rock aveva lanciato le opere prime di Orme, Osanna, Delirium e Rovescio della Medaglia, quando la PFM era pronta a debuttare su 45 giri e le nuove vibrazioni giunte dall’estero prendevano sempre più piede, il Balletto si chiudeva in studio per registrare dei provini che avrebbero fruttato il contratto con l’etichetta e la pubblicazione di “Ys”.

Il ritrovamento di vecchie bobine da parte di Gianni ha reso possibile questa stampa, che indubbiamente farà gola ai seguaci del Balletto. Le primordiali versioni di “Introduzione” e “Secondo incontro”, corrispondenti nella struttura ai brani futuri, se ne allontanano perchè cantate in inglese e ancora grezze e “selvatiche”, non arrangiate con il gusto sofisticato del 1972. Segno che le band dell’epoca, dedite a un continuum di prove e concerti, avevano possibilità di maturare giorno dopo giorno. La versione cd include anche rarità live come la bella accoppiata “Donna Vittoria”/”Tastiere isteriche” in Cile (2005) e “Anaconda” e “Nè ieri, nè domani” (direttamente dagli album solisti di Gianni), live a Roma nel 2007.

Un documento prezioso per la storia del Balletto ma destinato esclusivamente ai completisti e agli “amantes” leonini sparsi per il mondo.

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D.z.