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The Rhythm Method (diary): 8 febbraio

Un tempo scovai un mazzo di tarocchi liberty. In calce al nono arcano maggiore campeggiava un adagio: il tempo è misurato dalle cadute. Ma il tempo è misurato anche dai ricordi, dalla presenza, dagli ascolti – stamane riscoperta on the road dei Pentagram, trinità oscura doom con Saint Vitus e

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The Rhythm Method (diary): 6 febbraio

Mudra Sounds IX. Non ricordo più se venne prima l’intervista o l’ascolto del disco. Si tratta pur sempre di trent’anni fa, quando musica e scoperte andavano di pari passo, letture incrociate ad ascolti connessi a visioni. Un arcobaleno cangiante, dal quale ogni tanto emergono fugaci sprazzi di memorie. Kory Clarke

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The Rhythm Method (diary): 5 febbraio

Una trentina d’anni fa o giù di lì, nel periodo della Temibile Invasione Toscana di cinema e tivù, c’era un programma di due allegrotti – ignoro chi siano stati, uno lungo l’altro tondo – che andavano a intervistare i loro compagni di merende. Era tutto un fatto di gomitatine e

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The Rhythm Method (diary): 4 febbraio

L’Albero dell’Immagine. In questo periodo di studi su Peter Gabriel, in particolare sul rapporto simbiotico tra suono e visione, Mirco Garavaglia mi comunica di essersi laureato in Scienze dei Beni Culturali. Tesi intrigante – e anche ben fatta, letta e apprezzata: ‘Paul Whitehead, le cover sono opere d’arte’. Relatore il

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The Rhythm Method (diary): 3 febbraio

Tremoli lontani, crotali striscianti. Ieri sera ho riascoltato Howlin’ Mercy di John Campbell. Pezzi come Down in a hole sono porte spalancate sugli inferi. Non quelli fuoco fiamme e diavolacci di certo metal stereotipato. Il vocione da orco del povero John raccontava di ferite antiche, buio profondo, demoni laceranti. Il

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The Rhythm Method (diary): 2 febbraio

Ieri ho intervistato Geoff Westley. Per una volta non abbiamo parlato di Lucio Battisti, anche se il discorso finisce sempre lì, o perlomeno ci passa, staziona quanto basta, un ristoro e un respiro. L’ho interrogato per conto di Dusk, la storica rivista di Mario Giammetti dedicata ai Genesis. Il 26

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The Rhythm Method (diary): 1 febbraio

Il maestro fu perentorio: la verità è una purificazione dalle cose. Se Sanremo è le cose – nella accezione peggiore, tra l’altro – e questo nuovo dono dei Kina è la purificazione, basta solo cogliere il momento propizio: pronto, in cammino verso la verità.

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The Rhythm Method (diary): 29 gennaio

Il caffè del sabato mattina, il libro dell’inquietudine di Pessoa, Radio Radicale. L’uomo è una dinamo, partecipa all’eterno ciclo della trasformazione di energia. Ho scovato un Dennis Chambers al Buddy Rich Memorial 1989, batteria alata e marziale. Auspico la costituzione di una commissione di vigilanza sull’uso indiscriminato delle citazioni.

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The Rhythm Method (diary): 27 gennaio

O Socrate. Ho scoperto Silvio Ceccato solo con 32 Dicembre. In mezzo al bailamme stranapoletano di barbe turche, Saverio e Salvatore, sfere di riso e sfruculiamienti di mazzarelle, quel viso lungo con la chioma candida e l’accento nordico non poteva non colpire. “Vieni mia divina proporzione, mia sezione aurea, è

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The Rhythm Method (diary): 26 gennaio

Let’s get lost. Paul e Linda amavano perdersi. Ci si fa guidare dai piedi, ci si lascia alle spalle il noto che passo dopo passo si avvicenda all’ignoto, tra familiarità e sorpresa. Mi piace perdermi a Napoli. Dopo gli incontri di lavoro incasellati ad arte mi lascio trasportare dalle correnti,

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