Un originale e ironico omaggio alla lezione di Miles e Zappa, Area e Perigeo, nel nuovo album del poliedrico bassista veneto. Tra funk, prog e fusion, con l’elettrizzante quartetto di Terragnoli, Bandello, Menato e Veronese

TEO EDERLE 4-5TET
Fishes
(Flying Robert Music 2023| 7 tracce | 39.29 min.)

«Il Jazz-Rock ha segnato la mia crescita dai 12 anni in poi, assieme al Progressive-Rock, senza dimenticare i Beatles e tutta l’area psichedelica. I miei ascolti dell’epoca mischiavano i due generi: Frank Zappa, Soft Machine, Gong, Gentle Giant, Nucleus, King Crimson, Miles Davis, Yes, Jethro Tull, Mahavishnu Orchestra, Weather Report, Chick Corea… Fishes è un “tributo” alle mie origini e allo stesso tempo un fissaggio marcato della mia identità artistica. Ci sono citazioni stilistiche relative a tutti i gruppi menzionati, senza dimenticare i nostri Area, Perigeo, Arti & Mestieri, ma anche qualche peculiarità personale».
Un atto d’amore, più che un album. Un omaggio alla musica con la quale è cresciuto, grazie alla quale ha intrapreso la sua longeva, prolifica ed eclettica attività in musica. Un’operazione ironica e appassionata tra citazione e invenzione, tra tributo ai maestri e ricerca di un proprio percorso. Teo Ederle presenta così Fishes, il suo nuovo disco con il poderoso gruppo elettrico di Enrico Terragnoli (chitarra e altre diavolerie), Nelide Bandello (batteria), Stefano Menato (sax e clarinetto), Davide Veronese (tromba).

Fishes è un folgorante manuale di rock-jazz devoto a Miles Davis e Frank Zappa, a Nucleus e Soft Machine, pensato e inciso alla vecchia maniera, con un organico che ricorda da vicino tanto i giganti del genere – ad esempio i protagonisti della diaspora davisiana – ma anche un certo rock progressivo degli anni ’70, dai King Crimson ai nostri Area, Arti & Mestieri e Perigeo. Registrato ai Ritmo & Blu, il regno analogico di Stefano Castagna, con l’idea di fotografare fedelmente un momento magico di ispirazione collettiva, Fishes è nato in un clima particolarmente rilassato, ricorda Teo Ederle: «Da ex produttore e con sala di incisione a casa, ove ho più volte ricoperto il multi-ruolo di compositorearrangiatorefonicostrumentista, la sensazione di leggerezza e gaudio che mi dà essere in un’altra place dove posso finalmente occuparmi esclusivamente del lato artistico e strumentale, a Verona si dice in dialetto:”No gh’è schei che le paga!”… E poi avere un luminare come Stefano Castagna alla console rende ancora più rilassata l’atmosfera. Infatti registrato e mixato, direi, a tempo record: due giorni registrazione, due giorni mixaggio, ridendo e scherzando… meglio di così non si può».

Polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore e nel caso di Fishes anche bassista, Teo Ederle è una delle personalità più poliedriche della musica italiana di qualità. Ha spaziato in ogni genere, dall’elettronica al progressive, dal crossover al funk, dall’avant-garde neyworkese a quella nostrana, dall’acid jazz all’hip-hop, dal rock d’autore al blues rurale, fino al reggae. Le collaborazioni con grandi nomi sia stranieri che italiani (Tim Berne, Bassi Maestro, Rhonda Moore, Titti Castrini, Percy Jones e tantissimi altri) lo hanno reso particolarmente versatile e elastico, e il progetto Fishes è nato come ideale spin-off dell’avventura ReggaeDoompa, formazione Instrumental-Psycho-Dub con Terragnoli e Bandello.

«È importantissimo avere una visione il più aperta possibile – sottolinea Ederle: qualunque tipo di musica può dare degli input creativi. Per esempio, la musica classica ha avuto un ruolo chiave per afferrare il concetto di struttura e dinamica. Da bambino Dvorak e Mussorgsky mi hanno fulminato e quando ho sentito la versione degli Emerson Lake & Palmer di Picture At An Exhibition ho cominciato ad intravedere la possibilità di miscelare i generi per creare atmosfere alternative e ho reso questa visione un punto cardine di tutta la mia attività compositiva».

Teo Ederle
http://www.teoederle.com