Yggdrasill è una parola arcana che ebbi modo di scoprire grazie ad antiche frequentazioni musicali.
È l’albero cosmico al quale Odino rimase appeso a testa in giù: nove giorni di sacrificio al termine dei quali ottenne in dono le Rune. Nove notti con un punto di vista diverso e capovolto. L’albero della vita con le radici negli inferi e i rami celesti.

Oggi è il giorno dell’Yggdrasil, e dinanzi al mito l’universale fluisce nell’individuale, un cerchio magico. Il simbolismo dell’albero come asse del mondo – organismo vivente che ha sempre ragione per la costanza nel tempo – torna quando mi dirigo a Piombino.

Da anni è una seconda casa. Dimora di mare, di musica, di copertine, di perni d’affetto piantati e puntati, terra e cielo. Ogni transito piombinese, da sei anni oramai, coincide con la crescita di un piccolo seme. Abbiamo visto e vedremo alberi rigogliosi.

Stasera al Caffè Letterario Cittadella avrò il piacere di chiacchierare con Stefano Calvi, con piatto e vinili di Beatles e Battisti da sfilare, puntine roventi. Stefano ed io sappiamo che sarà la prova generale di una cosuccia da fare insieme prossimamente con Covergreen, tutta groove e vibes e casse dritte.

[Grazie al fedelissimo Tirreno]