Rock internazionale

Cyril: ‘Gone Through Years’ (Progressive Promotion)

Si è dato molto da fare, il poliedrico tastierista e sassofonista Marek Arnold. Esperienze con Toxic Smile, Seven Steps To Green e Flaming Row, la nascita dei Gabria dal 2008 al 2010, l’entrata nei leggendari Stern Combo Meissen, infine il nuovo progetto Cyril. Con la neonata band il musicista tedesco

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Djam Karet: ‘The Trip’ (HC Productions)

In una puntata del 1978 Fonzie facendo sci nautico con il giubbotto di pelle saltò uno squalo: cominciò in quel momento il lento declino di Happy Days, una decadenza talmente celebre che ancora oggi, quando un prodotto televisivo comincia ad inabissarsi, si usa dire “jumping the shark”. Quando i Djam

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Arabs In Aspic: ‘Pictures Of A Dream’ (Black Widow)

Nella musica degli Arabs In Aspic tutto concorre a suggerire quella che Elémire Zolla chiamava “esperienza metafisica”: in particolare in questo nuovo album, la pluralità di segnali favorisce l’abbandono dopo aver rievocato il clima di un sogno. Il titolo “Pictures of a dream”, la copertina in pieno stile lisergico fitta

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Mindwork: ‘Eterea’ (Mindwork)

Per un genere saturo e poco creativo come il progressive metal, oggi più che sull'inventiva tocca concentrarsi sull'interpretazione: le proposte più interessanti arrivano infatti da quei gruppi che provano a rileggere con sincerità quanto detto dai maestri, mettendoci qualcosa di proprio, di originale, di imprevisto. I Mindwork ci provano, in

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Believe: ‘The Warmest Sun In Winter’ (Metal Mind)

Che bravi i Believe. Conterà qualcosa, nella storia di un gruppo, il proseguire con costanza e determinazione, il puntare a un obiettivo alto e perseguirlo con tenacia? Nel caso della band polacca la durata ha il suo ruolo, tanto da premiare questo nuovo album con un valore aggiunto. I Believe

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Mahogany Frog: ‘Senna’ (Moonjune Records)

Vecchie conoscenze i Mahogany Frog. La band canadese da qualche anno ha catturato l’attenzione degli amanti del prog legati sia al classico sound anni ’60/’70 ma anche quelli più disponibili a connessioni con l’hard rock, l’area kraut, i retaggi post-psichedelici. Merito di una proposta diversificata ma unitaria, spalmata in sei

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Balloon Astronomy: ‘Balloon Astronomy’ (Autoprod.)

Progressive moderno, dalla spiccata attitudine melodica – rectius: cantabilità – quello dei Balloon Astronomy. Bastano il trascinante refrain corale di “Sigmoid Fletcher” o le atmosfere accattivanti di “The odyssey” per avere un’idea sufficientemente precisa del songwriting del duo californiano. Perchè di coppia si tratta: Jim Ledger (voce, chitarre e basso)

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Musica Ficta: ‘A Child & A Well’ (Fading/Altrock)

Benedetta AltRock. Come accaduto per i Ciccada, intrigante novità trovata in Grecia, l’etichetta milanese pesca in Israele e scova un’altra bella realtà progressive contemporanea: Musica Ficta. E’ una formazione di Gerusalemme attiva da un decennio, fondata nel 2003 dal chitarrista Udi Horev: un sestetto dedito a un’inteligente rivisitazione del patrimonio

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