Antonio Machado vedeva la poesia come un’incudine di costante attività spirituale. È così anche per il lavoro che si incarna in un libro. Non è un caso che il Pisa Book Festival si tenga negli Arsenali Repubblicani e nel Museo delle Navi Antiche: il passato glorioso che solcava il mare s’impagina in un presente di inchiostro, pensieri, parole, azione culturale come incudine, appunto.
Ieri ho incrociato editori a me cari come Mimesis e Tsunami, ho scoperto Pacini con cui ho presentato il nuovo libro di Marco Masoni, un sereno pomeriggio in cui ho conosciuto persone che mi leggono e visto/rivisto musicisti belli con la loro scia luminosa di speranze.
Confesso al Dio della Stampa che da incallito e frettoloso utente di Amazon Prime passo oramai poco tempo in libreria, sarà per questo che osservare un nugolo di lettori incuriositi, chini e concentrati su titoli, alette, quarte di copertina e rimandi bibliografici mi ha sorpreso ed emozionato.