Zhuāngzǐ ci ha insegnato la pluralità dei punti di vista. Prospettivismo, avrebbero poi detto i moderni. Non la presunta/apparente insidia del relativismo – che poi a ben vedere gli ismi sono sempre perniciosi – ma la convivenza di diverse osservazioni. Il puntino nero nel bianco, il puntino bianco nel nero.
Una parte del mio mestiere è ascoltare musica per trasmetterla in radio o commentarla su carta. Ci sono le amate band della vita, le produzioni stellari, le tempeste clamorose del momento, poi nelle pieghe di pacchetti e mail c’è sempre il disco difficile da inquadrare, a rischio oblio perché avulso dalle grandi caselle conservative.
A volte ci si affeziona proprio a questi ultimi, pur essendo i più deboli della nidiata hanno una forza speciale. Tornano a galla al momento giusto, si impongono con rispettosa prepotenza, si fanno riascoltare con gusto e presenza.
Sheloom: transatlantic pop duo. Definizione perfetta, anche se la realtà è un’alternanza di contrari.