Cercavo una foto, come si cercano le parole che connettano pensiero e azione, che siano legate dal bene e dalla circolarità. E’ arrivata giovedì pomeriggio, dall’alto o dal basso anzi dal bianco e dal nero, alla fine di una chiacchierata in tana di Pino Bertelli.

Lo ascoltavo – accovacciato come quando mi piace assorbire tutto – parlare di giovani artisti, di vecchi tromboni, di guerre e scatti, dei boccioni con Oliviero Toscani, della sua mia nostra Piombino, quando zac: deh fermo così, mezzo sorriso, bella! Fatta.
Fatta perchè sfatta, dunque autentica.

A proposito di immagine e parola. Domani sera alla Domus Ars a Napoli, in Via Santa Chiara, Max Fuschetto presenterà il nuovo album Ritmico Non Ritmico. Un’occasione importante, duplice.
In primo luogo perchè è un disco potente, prismatico e luminoso, nel quale arte e musica dialogano scendendo in profondità, risalendo con generosità.
In secondo luogo perchè vi intrecceremo qualche frammento del reading Le Ombre Segrete. E’ un progetto al quale teniamo tanto, è fermo da tempo ma lo stiamo ripristinando con nuova linfa.
Un’immersione della parola nella musica. Un flusso verbo-suono nel quale le composizioni di Max si fondono alla lettura di testi selezionati, da Yeats a Zeichen.

La chiave è immutata: non si conosce nostalgia che non sia da lontananza.