Quanto mi divertiva Dirty.
Non lo comprai subito, ma bastò vedere i Sonic Youth dalla Dandini.
Youth Against Fascism. Muro di suono e odio, con versetti satanici tipo Impotent Jerk, Fascist Twerp, Christian Liar e President Sucks, o Ku Klux Klan che fa rima con Stupid Man. Quando hai diciassette anni è bene sapere da che parte sta chi stai ascoltando. Forse anche oggi che si naviga verso i cinquanta.
C’era Ian MacKaye, rigore e rispetto. E mi vengono i mente i dischi dei Gorilla Biscuits con le x nere sulle mani.
Straight Edge Morning. Penso all’elettricità rovente dei primissimi anni 90 mentre la rotaia culla e arrotonda la lettura. Tra Sciascia e Prodi, Pannella e Zaccagnini, un libro che scorre via avvincente e doloroso, rosso sangue e piombo scuro.

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