I microgrammi Adelphi sono una piccola gioia.

Il formato ridotto agevola il rito quotidiano.
Una pagina o due al mattino, scovate a caso.
Prese dove vanno l’occhio e la mano, a volte tra la polvere, a volte sui ripiani alti delle librerie.
Un modo smodato; un’abitudine da cui spogliarsi, rivestendosi il giorno dopo con un tessuto nuovo.

Mattina dopo mattina questa nube di cose lette e assaporate è diventata un mosaico.
Un pianeta di saperi in un disordine lineare; un insieme di parti legate ai loro altrove.
Un oracolo, o un processo.

René Guenon va e viene. Da anni oramai.
L’ho sfogliato ripescando Zooma di John Paul Jones: metafisico materico blues.