Oggi tra un Nucleus d’annata – Alley Cat che a mezzo secolo ancora graffia con il suo jazz-funk-jungle – e il nuovo Mask Of Confidence, dal basso plasticoso del compianto Mick Karn a una reinvenzione materica e grumosa, ho appreso che Van Morrison ha in serbo un nuovo disco. Un altro. Il 43esimo. 15 tracce. Lo amo, anche tanto, ma che si desse una calmata.

Il mio primo giorno in Giappone di Lafcadio Hearn, freschissimo microgrammo Adelphi, è arrivato in tana. Amo il volto mimetico dell’autore, che col tempo acquisì zigomi e occhi ultra levantini, proprio al di là.

Ignoravo del tutto, mea culpa, l’opera di Hermann David Salomon Corrodi. Quest’oggi ho scoperto La salita dei monaci sul monte Athos (1905). Scolastico ma attraente.

Ho scambiato un po’ di chiacchiere tra Londra e Milano con la dinamica gang di Eroica Fenice. Presto il Nastro rosa sarà a zonzo tra librerie, fondazioni, saloni e caffè letterari, nell’attesa pit stop e dialogo rock a Abbey Road.

Un nastro rosa a Abbey Road: intervista a Donato Zoppo