Ricordo l’invito accorato della Yourcenar: quando sei nel buio è proprio lì che devi guardare con disobbedienza, ottimismo, avventatezza.
In momenti di transizione a un prossimo ignoto seguo sempre una ritualità; più i fatti della vita la interrompono, più ho la sensazione che sia adeguata. Rileggo classici per ritrovare risposte che gli anni hanno rafforzato; riascolto i dischi della vita perché il suono del tempo è mutato in sussurro confidenziale; riguardo Totò perché è tutto fuorché oracolare ma è l’oracolo migliore che conosca – insieme ad Anima Latina, In A Silent Way, Epitteto, il Tao Te Ching.
Mi faccio qualche regalino per la casa affinché l’ordine cosmico schiuda qualche cellula di rigore domestico. Home Dharma. Sistemo file, immagini, documenti; la riorganizzazione delle cartelle da atto anestetico diventa pratica meditativa, yoga folder mood.
Ho trovato un bel dono del controverso anno passato: Piombino, agosto 2021, edizione di Covergreen con la PFM. Ero con Federica, promossa da primogenita ad assistente on the road. Viaggio in treno insieme, condivisione di amori musicali, la richiesta emozionata di autografo a Franz e Patrick sul diario glitterato, inevitabili scazzi perché l’adolescenza è alle porte o forse non è mai andata via. Mi ha scattato tante foto che erano sepolte nelle memorie digitali, forse occultate. Una di queste chiude un cerchio.
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