I pensieri vanno a passo di danza e mi portano lontano da qui, ad analoghe passioni d’infanzia morte lì, cantava il maestro Caputo ai tempi dello smoking. Hemingway Caffè Latino. Power Rumba Swing da bovarismo estivo.

Poesia è passo, è lontano, è vicino nell’infinito. Ma soprattutto è oracolo, specchio poi martello e poi lente riflettente nuovo alchemico transitorio nell’eterno.

Arrivo all’Essenziale grazie al consiglio di Ubiliber e alla traduzione della Candiani che è carezza.
Ignoravo Merwin, ne celebro la scoperta aprendo a caso, anzi mollando la testa e lasciando al dialogo cuore mano la scelta, dado magico.

Sensazione spiazzante, la stessa di quando col pensiero a passo di danza ascoltavo Bob Dylan o Lou Reed o i Pearl Jam o gli Husker Du o Peter Gabriel e mi chiedevo: perché sanno? come fanno a sapere? perché non mi conoscono ma stanno parlando proprio a me? E perché parlano anche a tutti, indistintamente? Individuale è universale.

La benedizione di Lemuele, risalente al 1963, ha un pezzetto un frammento un lacerto che apre varchi senza limiti:
Benedico le tue orecchie
Che sono come cipressi su una montagna
Con le radici dentro la saggezza.