Domenica proustiana.
Nella memoria nomade di Instagram ho ritrovato un luogo di infanzia.
Quando d’estate tornavo nel mio Piemonte, di tanto in tanto da Acqui si sconfinava nella vicina Alice Bel Colle. Toponomastica evocativa, tra Carroll e Tolkien. Inoltre quell’Alice vuole l’accento sulla a. Luoghi sdruccioli in cui si faceva una piccola scorta di vini pregiati, anch’essi con nomi che spalancavano orizzonti: dolcetto, moscato, barbera, brachetto.
La foto di Michele Olivari è un pungente scrigno di ricordi.