Atomic Punk 1978.
Mi fa sorridere – ma ancora di più pensare – che tanti ricordi sono lontani fisicamente da noi. Fotografie sparite chissà dove, file archiviati in hard disk o cloud sempre più esterni sempre più imprendibili, musiche ormai smaterializzate e non più tangibili.
Molte esperienze sonore della fanciullezza sono confinate a casa dei miei genitori, in una camera ancora piena zeppa di cassette, simbolo potente della prima metà degli anni ’80, quando l’apprendistato elettrico e il battesimo rock per tanti della mia generazione avvenivano prevalentemente coi nastrini.

Oggi pomeriggio in un rapido passaggio piovoso sono andato a controllare le cassette dei Van Halen; non li ascoltavo da anni, dai tempi di F.U.C.K. credo.
Tante cassettine registrate e ascoltate frettolosamente in quella babele di scoperte dell’epoca, alcune invece ancora lì, in un gioco di rispondenze tra memoria e futuro.
Mi piaceva Hot For Teacher, la sentivo insolente, sovversiva. Per niente tenera, come sono invece questi ricordi. Col punto esclamativo.