La magia di una scatolina nera.
Credo di avere avuto il mio primo Walkman – non ricordo il modello, ma sopra c’era scritto MEGA BASS grande così, logo esaltante per ovvi motivi – agli inizi del 1991. La prima cassetta, prelevata in maniera non legale in un negozio di dischi a Pompei in una pausa dalla gita scolastica, fu Rust In Peace dei Megadeth, accaparrata per l’appunto nella primavera di quell’anno, credo marzo. Impatto audio devastante.
Con altrettanta gioia ricordo il primo ascolto, cuffia ben conficcata nelle orecchie, di Ko de Mondo dei CSI, gennaio 1994. E nello stesso periodo, grazie a una cassettina antologica uscita da Repubblica, Campagna dei Napoli Centrale, imprinting memorabile col potente respiro metallico del povero James Senese.

Ognuno ha il suo ricordo legato al walkman ma Stefano Solventi, una delle penne più colte e ispirate tra i commentatori di fatti musicali, è andato oltre. Il suo ultimo libro Lo sguardo di Vic. Il mondo prima e dopo il walkman (Jimenez) non osserva solo passato e memoria, è uno strumento utilissimo di analisi del presente.

Ne parliamo con Stefano oggi su Jam.
Buona lettura.

Il mondo prima e dopo il walkman secondo Stefano Solventi