Ron Carter al 54mo Festival Internazionale del Jazz della Spezia!
Venerdì 22 luglio il più richiesto, registrato e autorevole contrabbassista della storia del jazz con il suo quartetto Foursight. Sabato 23 Corradi e Cidale con Francesco Cafiso
Venerdì 22 luglio il più richiesto, registrato e autorevole contrabbassista della storia del jazz con il suo quartetto Foursight. Sabato 23 Corradi e Cidale con Francesco Cafiso
Mercoledì 13 luglio il festival jazz più antico d’Italia ospita la straordinaria diva del jazz con la Memphis Soulphony: uno spettacolo speciale dedicato ai classici soul e blues. Domenica 17 tocca a Greg & The Frigidaires
Martedì 12 luglio lo straordinario chitarrista californiano, uno dei più autorevoli nel suo strumento, in un atteso concerto con Jorge Roeder e Dave King. Mercoledì 13 arriva Dee Dee Bridgewater
Lunedì 11 luglio l’eccezionale sassofonista del Mozambico con la band composta da Gaddi, Mathisen, Solli e Torres, una delle migliori espressioni attuali del world jazz. Martedì 12 arriva Julian Lage
Domenica 10 luglio uno straordinario omaggio al grande Eric Dolphy: sul palco il Variabile Jazz Ensemble del Conservatorio di La Spezia diretto da Alessandro Fabbri. Lunedì 11 si riparte con Ivan Mazuze
Sabato 9 luglio il tributo al leggendario trombettista canadese ideato da Andrea Tofanelli, tromba solista nella TJ Big Band diretta da Danilo Marchello. Domenica 10 la serata dedicata a Eric Dolphy
Venerdì 8 luglio prima nazionale per il progetto di Lorenzo Cimino dedicato al tema del lavoro, con le stelle del jazz Cristina Zavalloni, Bebo Ferra, Furio Di Castri, Guglielmo Pagnozzi, Alessandro Fabbri. Sabato 9 il tributo a Maynard Ferguson
Ron Carter, Dee Dee Bridgewater, Sergio Cammariere, Julian Lage, Francesco Cafiso, Mogol, tributi a Maynard Ferguson, Eric Dolphy e Lucio Battisti e prime nazionali. Dall’8 al 25 luglio il più antico evento jazz italiano, direzione artistica di Lorenzo Cimino
Rūmī dice: La natura dell’anima non é fenomenica. Si coglie col cuore. Così la musica; così le musiche. Avevo una piccola playlist su Spotify, gotico meridionale, tra meridiani elettrici. Un appunto personale, rituale come le simmetrie, come le corrispondenze nell’esagono. L’ho rispolverata. Proseguirò nell’upgrade. Che gioia riascoltare il Naiupoche dell’era
Tra i miei simboli preferiti il punto interrogativo occupa una posizione speciale. Non tanto per la retorica pelosa sui dubbi e le certezze, ma perché presuppone la domanda, prelude all’ascolto. Per chi è nato e cresciuto nella musica è la condizione ideale, edenica. Inoltre invita all’impegno: forzare la curvatura, plasmare