Recensioni

Il Giardino Onirico: ‘Complesso K MMXIII’ (Lizard Records)

Avevamo recensito il Giardino Onirico poco tempo fa, all’epoca dell’autoprodotto “Perigeo”, la dignitosa opera prima del sestetto viterbese, che proponeva la propria visione del rock progressivo. Un’idea figlia dell’incontro tra diversi gusti ed influenze ma indicativa di un’adesione alla grande scuola italiana, personalizzata e virata verso il metal.

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Little Atlas: ‘Automatic Day’ (10T Records)

Come si traduce in linguaggio progressive lo stereotipo – molto cinematografico – dell’americano “awanagana”, faccione squadrato, sorriso ammiccante e aria piaciona da simpatica canaglia? Basta ascoltare Rocket Scientist e Erik Norlander, le produzioni 10T e PRR, il metal prog e certi Spock’s Beard, a volte i Magellan, per rendersene conto:

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Antonio Severi: ‘Sunday Morning’ (Piriolirio Records)

Avete presente gli StereoKimono? Ad avere un minimo di confidenza con il “rock psicofonico obliquo” del trio bolognese, un disco come questo vi stupirà. Antonio Severi, in temporanea vacanza dal super trio, si è divertito (nel senso di volgere altrove…) accantonando tuoni, fulmini e tempeste elettriche in favore di un

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Ingranaggi della Valle: ‘In hoc signo’ (Black Widow)

Cavalieri con vessilli crociati in copertina, un titolo – “In Hoc Signo” – che rimanda ad antiche e sanguinose battaglie in nome di Dio, un nome inequivocabile: Ingranaggi della Valle. Bastano pochi segnali per capire quando si entra nel regno del progressive, la neonata band romana in questo suo esordio

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