Capire Battiato.
Il cordoglio web per la scomparsa di David Bowie ci fece comprendere il confuso mix di compianto, appartenenza, dispiacere e voglia di marcare il territorio per sottolineare la vicinanza, la conoscenza, il “possesso” dell’artista. Catullo insegna che quando si ama non si possiede ma si custodisce.
Spetta a chi conosce il compito di custodire. Nelle fasi più avanzate dell’era digitale la custodia dovrebbe convivere con una sana e pulita condivisione del sapere personale, della vicenda individuale che si scioglie nell’agorà collettivo per aggiungere un tassello di esperienza privata, auspicabilmente formativa.
Per quello che può valere, e tralasciando il lutto da elaborare per la perdita di un artista tanto amato e tanto ascoltato, ho capito Battiato a metà anni ’90 grazie a un disco e a un libro. E’ sempre stato una presenza familiare, come Dalla, Battisti, Gaber, Jannacci: uno di quelli che conosci per forza, che ascolti per forza, che ti formano anche se non te ne accorgi.
L’ho capito grazie a Fisiognomica, uno dei miei primi vinili magici; l’ho capito grazie a un libro Bastogi dalla copertina a dir poco oscena. Ma qualcuno ci ha insegnato che varcare la porta dello Spavento Supremo è una prova molto più impegnativa del superare la bruttezza estetica di una copertina. Così sono andato alle fondamenta: Gurdjieff, Ouspenskji, Jodorowskji, Bufalino.
In una canzone che era di volta in volta un universo traboccante informazioni, culture, sensibilità, musiche, Battiato ha esplorato, messo e tolto, aggiunto e sottratto. Ognuno ha capito il proprio Battiato, dal radicale che custodisce gelosamente il suo Telaio Magnetico all’elementare che si ferma alla Cura, dall’ottuso apocalittico che non va oltre le Corde di Aries agli eletti che volano con Gilgamesh sui . Poi c’è anche chi non l’ha capito poiché priva di strumenti dunque straparla di “finto intellettualismo”.
Tra le tante finestrelle di sapienza che ha aperto e per le quali l’ho sempre ringraziato, una mi è molto cara. La consapevolezza che le barricate le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso.