Se la memoria non mi inganna non credo di aver mai comprato Rolling Stone cartaceo. E dire che è guidato da un giornalista di cui ho grande ammirazione, sin dai tempi gloriosi di Jam insieme, come Claudio Todesco. E dire anche che il sito lo spulcio spesso e varie volte hanno lanciato in anteprima estratti dai miei libri in uscita (chance che temo di essermi giocato con l’affermazione di cui sopra…), ma la versione cartacea è troppo poppeggiante per i miei polverosi gusti arcaici.
Stavolta ho fatto un’eccezione per alcuni motivi.
Il primo è che i numeri speciali dedicati a un singolo artista sono contenitori che offrono spesso punti di vista alternativi, aggiungono elementi inconsueti e ruotando intorno a un’intera storia colgono aspetti che una sola intervista non può evidenziare. Sono come libri un po’ più grandi ma sottili, da leggere e rileggere. Questo è uno speciale godibile, fatto molto bene, come quelli su Bob Dylan di Sprea e Maria Callas di Storica National Geographic che ho apprezzato.
Il secondo è che Lucio Corsi mi sta simpatico. È maremmano, la mamma è una pittrice naif, la nonna una storica cuoca, si pitta come Peter Gabriel, Renato Zero e Lino Vairetti, gli garbano Ivan Graziani, Randy Newman e Neil Young. Poi Bestiario Musicale è un concept album che adoro. Inoltre credo sia onesto, autentico, e ciò non guasta affatto.
Il terzo lo rivelerò tra un paio di mesi.



